Inquinamento lago d’ Iseo e fiume Oglio, mal funzionamento depuratore di Paratico. La mia INTERVISTA AUDIO su Telecolor.

 

Abbiamo depositato una interrogazione parlamentare ( Interrogazione depuratore Paratico ) per riportare di nuovo a galla la problematica dell’ inquinamento del lago d’ Iseo e del fiume Oglio, e il mal funzionamento depuratore di Paratico.

Il nostro lavoro di indagine e controllo del territorio non è mai terminato.

Come portavoce alla Camera dei Deputati, coadiuvati da più gruppi locali che si spendono ogni giorno per fare rete con noi in parlamento, stiamo lavorando perché si possano e portare nelle sedi istituzionali temi e problematiche che si riflettono sulla salute delle acqua dei nostri bacini lacustri e fluviali.

La nostra volontà è che prima o poi chi occupa le sedi istituzionali e decisionali possa comprendere che un ambiente sano e non inquinato porterebbe più beneficio a tutti, dai singoli cittadini, al turismo, alle coltivazioni che finiranno sulle nostre tavole.

Con un governo regionale e nazionale a guida pentastellata la tutela e salvaguardia dell’ ambiente sarebbe garantita, poiché è il cuore del nostro motore.

Risulta pubblicata in data 8 febbraio 2007 l’interrogazione a risposta scritta n. 4/02530 Interrogazione malfunzionamento depuratore Paratico, nella quale si chiedeva al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore quali provvedimenti intendesse assumere per assicurare che gli scarichi anomali più volte riscontrati nel collettore di Adro e Capriolo non compromettessero l’ecosistema del bacino del fiume Oglio.

Nel 2013 una lettera della società AOB2, gestore delle acque bresciane, segnalava ancora gli stessi problemi di «presenza di scarichi maleodoranti e anomali provenienti dalla pubblica fognatura di via Lucerna ad Adro, con molti parametri fuori norma».

Nella zona in cui il fiume diventa un bacino detto «laga», a causa dello sbarramento della diga Italcementi, i fanghi introdotti nel fiume sono rimasti intrappolati a tonnellate e non sono più potuti fluire lungo il corso d’acqua, questo alla data del prelievo dell’Arpa del 16 ottobre 2006.

Chiediamo che siano individuati i responsabili e che sia aperta una indagine da parte delle autorità competenti.